giovedì 28 marzo 2019

una bella uscita di gruppo fatta il 23 e 24-3-2019 in Val Clarée

Roche Chateau m. 2898 
(Alpi Cozie Settentrionali - Val Clarée)

foto di gruppo in vetta alla Roche Chateau m. 2898 (24-3-2019)

Dopo la bella uscita fatta ad inizio marzo alla Gardiole...siamo ritornati in zona per un'altra bella gita! Stavolta siamo saliti sabato 23 marzo da Névache, al momento la strada è ancora chiusa. Ci siamo messi in cammino nel primo pomeriggio, seguendo la stradina asfaltata con alcune scorciatoie nel primo tratto fino a raggiungere la cappelletta di Notre Dame de Bon Secours. poi tutta la stradina, innevata da 1800 m di quota in su. Da Fontcouverte in avanti la copertura nevosa diventava continua, calzate le ciaspole dall'auberge de la Fruitière. Saliti seguendo il percorso della stradina, tracciatissima dai numerosi passaggi, raggiungendo il termine della stradina nei pressi del Refuge de Laval. Ancora un bel tratto nella Alta Val Clarèe, un tratto in leggera salita, un saliscendi e poi finalmente arrivati al Refuge des Drayeres....avvicinamento lunghissimo, abbiamo impiegato 4.15 ore da Nevache. Neve ottima, trasformata e compatta lungo la stradina e lungo il sentiero, seguito il pistone autostradale senza mai sfondare! La parte più lunga e faticosa della gita è proprio arrivare al rifugio! Partiti dal rifugio domenica 24 intorno alle 7.30, giornata spettacolare e assenza di vento. Seguita l'ampia pista su neve dura e trasformata (l'ideale per salire con le ciaspole ai piedi) seguendo il traverso iniziale sotto la Roche Benoit, e poi piegando a sinistra siamo entrati nel bellissimo Vallon de Lau, pista molto ben tracciata, perció saliti bene e senza fatica, raggiunta la Cabane de l'Ours, abbiamo proseguito, sempre su neve ottima, una saliscendi sul grande pianoro di quota 2581 m e poi verso la conca terminale. Il pendio finale che porta al Col de la Madeleine era su neve molto dura, e quasi al limite per le ciaspole, era più da ramponi. Arrivati al colle per salire il bel pendio finale abbiamo deciso di utilizzare piccozza e ramponi. La risalita della rampa e cresta finale è stata più breve del previsto, e ci siamo ritrovati su questa bella cima. Saliti in ore 2.15 dal rifugio senza mai faticare. E' stata una salita piacevole e divertente, trovate condizioni veramente ottimali, sarebbe stato difficile chiedere di meglio. Scesi poi senza problemi, su neve che ha retto ottimamente, nel giro di 1.40 siamo rientrati al rifugio. Dopo una pausa, siamo ripartiti per la lunga discesa su Nevache, e arrivare in fondo ci è sembrato davvero interminabile, 3.15 ore per raggiungere il parcheggio, almeno la neve ha tenuto bene fino in fondo. Oggi oltre a noi, almeno 25/30 scialpinisti su questa montagna, almeno 10 sono saliti alla Rocca Gran Tempesta e 5/6 alla Punta dei Cerces....molta gente in giro e rifugio strapieno! Ma ci poteva stare, meteo perfetto e condizioni ideali!
Gran bel weekend e gita di piena soddisfazione, che ha ripagato completamente tutti i partecipanti! Due giornate belle intense e piene, sicuramente da ricordare! Anche se era pieno, non siamo stati male al Refuge des Drayeres, e abbiamo mangiato anche decentemente, non male conoscendo lo standard qualitativo francese. Buone anche accoglienza e trattamento! Uscita da 5 stelle senza ombra di dubbio Itinerario decisamente consigliabile, merita di essere preso in considerazione! 
Uscita dei "camosci" genovesi organizzata dal sottoscritto con la partecipazione di : Anna Maria Arvo, Laura Tentori, Enrica Cartasegna, Guido Molinari, Graziella Morello, Giorgio Intili e Jagoda Boruch. Un grande gruppo come di consueto (ritrovati anche Guido ed Enrica dopo un pò di tempo), compagnia ideale per fare insieme belle gite e godersi in pieno giornate intense!! Un saluto a tutti! Ho inserito qui alcune foto, altre le potete trovare nella galleria dedicata, trovate il link in fondo alla pagina.

Gita fatta il 23 e 24-3-2019


































link alla galleria fotografica dedicata alla gita fatta :
https://photos.app.goo.gl/eBokwE8KerEMbwnW7 

nuova relazione inserita....Roche Chateau (Alpi Cozie Settentrionali) versione completa

Buongiorno a tutti!

Dopo una lunga assenza...rieccomi qui! Oggi inserisco una relazione in versione integrale...senza i tagli spesso apportati dai moderatori di Gulliver.

Roche Chateau m. 2898 
(Alpi Cozie Settentrionali - Val Clarée)


La Roche Chateau è una montagna situata nella parte alta della Val Clarèe, è il punto più a Nord sullo spartiacque tra la Val Clarèe e la Val Maurienne. E’ generalmente sempre ben innevata e si presta ottimamente ad essere salita con le ciaspole. L’itinerario di salita si svolge prima lungo l’ampia e lunga valle che da Nevache porta al Refuge des Drayeres che uno sviluppo piuttosto lungo (considerate che da Nevache al Refuge des Drayeres ci sono 12 km) e poi su pendii ampi e qualche tratto ripido nella parte finale per raggiungere il Col de la Madeleine e la cima. L’esposizione del versante di salita è Sud, per cui la neve prende sole già di primo mattino per cui sovente si trova trasformata e in buone condizioni. Non ci sono tratti problematici, solo il pendio terminale che porta al colle e alla cima richiede neve stabile e sicura. Nel tratto finale con neve dura e/o ghiacciata risultano spesso necessari piccozza e ramponi al seguito. Se la gita viene effettuata quando la strada è ancora chiusa a Nevache conviene decisamente spezzarla in due giorni, pernottando al Refuge des Drayeres (aperto da febbraio a maggio), oppure attendere in stagione più avanzata quando si può raggiungere almeno l’auberge de la Fruitière e Fontcouverte per accorciare il lungo avvicinamento. Il periodo ideale per compiere questa bella gita va da dicembre ad inizio maggio. Fino alla base del pendio terminale nel Vallon de Lau è un itinerario da considerare MR, mentre il pendio è la cresta finali BR.


Punto d’appoggio :
Refuge des drayeres m. 2180  www.refugedesdrayeres.ffcam.fr. Tel. 0033-4-92-213601


Cartografia : IGN foglio 3535 OT – Nèvache, Mont Thabor – scala 1:25000

materiale richiesto : ciaspole, piccozza e ramponi

dislivello : da Nevache alla cima ci sono 1280 m

difficoltà : si tratta di un itinerario che si svolge dapprima su stradina, poi su pendii ampi e qualche ripida rampa nella parte alta. Nel tratto finale spesso di deve procedere con piccozza e ramponi ai piedi. Complessivamente è un itinerario MR, con il tratto finale BR (con piccozza e ramponi gli ultimi 50 metri di dislivello sono di grado F.

Punto di partenza : Névache

avvicinamento stradale
da Torino seguendo l’autostrada A32 in direzione Frejus-Bardonecchia si deve uscire a Oulx circonvallazione. Si prosegue ora lungo la SS24 in direzione di Cesana Torinese, raggiunta Cesana si prosegue a destra per Clavière ed il Monginevro. Superata Clavière si valica il confine di stato al Monginevro e si scende lungo la N94 (indicazioni per Briancon) fino alla località di La Vachette, dove si abbandona la strada principale e si volge a destra lungo la D201, superando i centri abitati di Le Rosier, La Draye, Plampinet per arrivare infine a Nevache, dove normalmente la strada è chiusa, e si trovano ampie possibilità di parcheggio. (122 km da Torino). Da inizio maggio in certe annate è possibile proseguire lungo la strada asfaltata per altri 6 km e raggiungere i casolari di Fontcouverte, accorciando in tal modo il lungo avvicinamento al Refuge des Drayeres.

Descrizione itinerario di salita :
da Nèvache si segue il tracciato della strada che risale tutta la Val Clarèe, incontrando alcuni gruppi di chalets di Sauce Basse, Fontcouverte e l’auberge de la Fruitière (località che si può raggiungere con l’auto in stagione avanzata), si trascura prima a destra un sentiero che porta al Refuge du Ricou e poi uno a sinistra che conduce al Refuge du Chardonnet per proseguire lungo la strada, oltrepassando un vasto pianoro e poi, valicando il Pont du Jadis, si superano gli chalet omonimi e poi la strada inizia a risalire con un minimo di pendenza, con una serie di tornanti prende quota e raggiunge i casolari di Saint Jacques ed il Refuge de Laval (nascosto dietro una cresta rocciosa). Qui termina la strada (punto normalmente raggiungibile in auto nel periodo estivo) e si prosegue lungo il sentiero che si inoltra nella parte superiore del vallone (cartello indicatore per il Refuge des Drayeres) che si allarga, aprendosi a ventaglio. Il sentiero (o la traccia nella neve) risale su pendii di moderata inclinazione per raggiungere prima un dosso, poi segue in tratto in leggera discesa che porta nell’ampio pianoro (l’Arisan sulle carte IGN) dove è già ben visibile la posizione del Refuge des Drayeres, si supera il Pont de Pierre e piegando a sinistra una breve rampetta nevosa porta al rifugio (ore 4.00 indicative da Nevache). Dal rifugio si sale inizialmente in direzione della cresta rocciosa che scende dalla Roche Benoit, poi si volge a destra superando una rampa-traverso che porta ad uno spallone di quota 2270 m dove si apre un’ampia visuale sul vallone superiore. Si tralasciano le eventuali tracce di destra (portano verso la Rocca Gran Tempesta) e si continua a sinistra risalendo un ampio pendio che porta all’inizio del Vallon Ravin de Lau. Si risale il bel vallone, tenendosi al centro, si supera la piccola costruzione in pietra della Cabane de l’Ours posta a quota 2460 m. e ci si sposta verso destra risalendo il vallone in direzione della Roche Chateau ben visibile da questo punto in avanti. Superato l’ampio pianoro di quota 2581, si risale il pendio soprastante tenendo preferibilmente la destra (per evitare una zona di pietroni e roccette affioranti), nella conca terminale posta tra i Rochers du Lau a sinistra e l’insellatura del Col de la Madeleine a destra. Superata la parte più ripida della rampa, con percorso diretto o con alcune serpentine, si raggiunge un dosso pianeggiante, dove, con facile percorso, piegando a sinistra si raggiunge il colle a quota 2781 m. Dal colle non rimane che risalire il ripido ma breve pendio nevoso  (spesso necessari piccozza e ramponi), usciti dal pendio per breve cresta si raggiungono le roccette della cima, indicata da un piccolo paletto metallico (ore 2.00/2.30 indicative dal rifugio alla cima). Se viene salita direttamente da Nevache vanno considerate ore 6.15/6.30 indicative). In discesa si percorre a ritroso lo stesso itinerario di salita.


mercoledì 20 aprile 2016

una divertente ed interessante salita in Val d'Ayas su una montagna secondaria ma meritevole di essere presa in considerazione

Corno Bussola m. 3023
(Alpi Pennine - Val d'Ayas)

il Corno Bussola osservato dal Passo Bussola. 25-10-2014

Dopo la bella escursione alla Testa di Liconi fatta sabato scorso, avendo visto che il meteo garantiva un'altra giornata decisamente favorevole ho scelto di ritornare in Val d'Ayas e nella zona della Palasina, dopo aver letto ottime recensioni mi sono deciso e sono andato al Corno Bussola. Partiti da Estoul per le 8,30, seguita la stradina iniziale, e poi un tratto del sentiero nel bosco, per riprendere la stradina sterrata un poco prima dell'Alpe Chanlossere, e da qui in avanti lungo la strada che sale quasi in piano verso il Rifugio di Arp. Arrivati nel pianoro sotto la Punta Valfredda, abbiamo trascurato il bivio per il Rifugio di Arp e siamo saliti per il sentiero con segnavia 3B e 3C verso l'Alpe Palasinaz, evitando quindi di passare dalla conca erbosa dove si trova il Rifugio di Arp. La parte superiore del vallone è davvero piacevole e suggestiva, passati dagli splendidi Laghi della Battaglia e dal Lago Lungo, su sentieri sempre ottimamente segnalati e con numerosi cartelli indicatori sempre presenti ad ogni bivio. Lo spallone erboso e detritico che conduce al Passo Bussola aveva qualche chiazza di neve lungo il sentiero, ma si passava agevolmente. Arrivati al Passo Bussola, dopo una breve sosta abbiamo risalito il breve tratto attrezzato che supera un salto di roccia (ma si passa anche senza bisogno delle attrezzature metalliche!). La parte alta del versante Est è ripida, si passano alcune facili roccette, e tratti di pietrame ripido ma non è mai malagevole, e siamo arrivati sull'ampia vetta del Corno Bussola, con due piccole elevazioni, dove su una si trova la croce, e sull'altra (la più alta) un semplice ometto di pietre. Oltre a noi due sono saliti tre escursionisti di Biella, altri due ragazzi valdostani, tutto sommato ben poca gente vista la giornata decisamente favorevole per fare salite in Val d'Ayas. Noi siamo saliti in circa 4 ore, con alcune soste per il servizio fotografico e per ammirare la bellezza del paesaggio circostante. Ci siamo fermati in vetta per oltre 1 ora, la temperatura era quasi estiva, non c'era vento e si stava decisamente bene, ci siamo goduti la cima, con tutto il tempo necessario per ammirare un panorama spettacolare (dal lontano Monviso, alla Rosa dei Banchi, al Gruppo Emilius-Tersiva, alla Grivola, oltre a Dent d'Herens, Cervino e tutto il Gruppo del Monte Rosa) leggermente limitato in altri settori da nuvole alte, ma ugualmente splendido! In discesa invece abbiamo seguito il sentiero 3D che segue tutto il filo di cresta che unisce il Corno Bussola alla Punta del Lago, con alcuni passaggi esposti e facili roccette, con un breve tratto attrezzato per salire in cima alla Punta del Lago e scesi fino al Colle di Palasina. Breve pausa al Colle e poi siamo scesi lungo il sentiero che riporta nella conca dove si trovano i Laghi della Battaglia. E' stato un anello davvero piacevole e divertente, direi decisamente consigliabile. Poi lungo la stradina siamo rientrati comodamente a Estoul nel giro di circa 3 ore. Anche oggi gita da 5 stelle, pienamente ripagati della scelta fatta! Tutte le cime della zona (Corno Vitello, Gran Cima, Testa Grigia, Valfredda e Valnera) sono ancora pulite e in condizioni ideali se avete tempo e voglia per salire da queste parti nei prossimi giorni. Poca gente in giro, oltre a quelli incrociati in vetta, solamente altri 3 escusionisti visti lungo la stradina nei pressi dell'Alpe Palasinaz e due persone in mountain bike.
Gita fatta in giornata, oggi direi proprio che valeva la pena di fare una levataccia per fare questa salita in Val d'Ayas. Mi auguro che restino ancora così favorevoli le condizioni meteo e della montagna...dopo un periodo estivo infame non sarebbe male...!!

Itinerario seguito : salita da Estoul per l'Alpe Palasina, i Laghi di Palasina, il Passo Bussola ed il versante Nord-Est (con discesa per la cresta Ovest e il Colle Palasina, da qui raggiungiamo la conca dei laghi di Palasina e riprendiamo l'itinerario seguito in salita fino a raggiungere nuovamente Estoul (anello).
Dislivello : 1200 m.
Difficoltà : EE/F.
Tempi di percorrenza : ore 4.00 in salita. Ore 3.00 in discesa (anello)
Partecipanti : Stelvio Lanzone, Davide Ircolo.
In data : 25-10-2014


appena partiti dal parcheggio da Estoul. 25-10-2014

le prime luci del giorno verso il Monte Emilius viste da Estoul. 25-10-2014

una bella visuale su Estoul, il punto di partenza per questa bella escursione. 25-10-2014

la stradina sopra il bosco iniziale che porta in direzione del Rifugio di Arp. 25-10-2014


bivio con cartelli indicatori nella conca sotto la Punta Valfredda. 25-10-2014


passando nelle vicinanze del Rifugio Arp. 25-10-2014

il primo dei Laghi della Battaglia. 25-10-2014

il secondo dei Laghi della Battaglia. 25-10-2014


la ripida rampa erbosa sopra i Laghi della Battaglia. 25-10-2014

salendo verso il Passo e il Corno Bussola. 25-10-2014

parte alta della via di salita e inizio della via di discesa. 25-10-2014
ultimo tratto della salita poco prima della cima. 25-10-2014

Davide appena arrivato sulla cima principale del Corno Bussola. 25-10-2014


Stelvio e Davide in vetta al Corno Bussola. 25-10-2014

martedì 19 aprile 2016

una piacevolissima escursione in Valdigne, su uno dei balconi panoramici più noti della Valle d'Aosta

Testa di Liconi m. 2929
(Alpi Pennine - Valdigne)

la vetta della Testa di Liconi e il Bivacco Pascal. 18-10-2014

Era da tempo che mi frullava in testa l'idea di venire quassù, a forza di vedere foto e leggere delle ottime recensioni su questa cima mi sono deciso e sono partito. Avevo anche l'intenzione di salire con i colori autunnali che a me piacciono parecchio. Oggi più che alla quota o all'itinerario di salita ho privilegiato l'aspetto puramente fotografico, e questo mi ha spinto a salire la Testa di Liconi, per godermi interamente la giornata, i paesaggi e i panorami. Inizialmente avevo ricevuto una proposta di gita in Valtournenche, ma l'idea di passare in un vallone devastato da impianti e piste da sci non mi entusiasmava molto, così ho declinato la proposta e mi sono diretto qui. Arrivato a Morge per le 8,45 mi sono incamminato per le 9,00....finalmente con il cielo limpido e terso, la giornata era qualcosa di spettacolare! Ho seguito inizialmente la stradina con saliscendi che oltrepassa gli Alpeggi Piginiere fino al suo termine, poi l'ottimo sentiero con segnavia 21 che attraversa in diagonale, quasi sempre in piano per poi alzarsi ripidamente verso l'inizio della Comba di Chambave, poi il facile guado del Torrente Chambave e altro traversone in diagonale, in leggera salita e poi in piano fino a intercettare la stradina che da Villair sale verso la borgata Liconi. Sempre molto panoramico il sentiero, e poi con la magia dei colori autunnali che mi hanno tenuto compagnia ad ogni passo! Da Liconi sono salito dapprima seguendo una specie di stradina che prende quota rapidamente, poi lungo l'ottimo sentiero che con varie serpentine risale la ripida china erbosa che mi ha condotto nella conca terminale...e qui mi è uscita spontanea un'esclamazione "diamine che posto spettacolare, è davvero una sorta di paradiso"!! In questa conca si trova lo splendido Lago di Liconi e sopra il Colle di Liconi spuntava la calotta del Monte Bianco...il tutto senza una sola nuvola e con il cielo limpidissimo!! (da mesi ormai sognavo una giornata di questo genere...era ora!!). Risalito il sentiero che dal Lago sulla destra porta al Colle di Liconi, dove mi sono concesso una sosta per ammirare un panorama mozzafiato su tutto il Gruppo del Bianco. Al colle ho incrociato 8 escursionisti torinesi che scendevano in Val Sapin, e sono poi stato raggiunto da altri due escursionisti di Santhià che si sono fermati al colle. Ripreso il cammino ho risalito la vasta pietraia, percorsa da un ottimo sentierino, trovando in alcuni tratti pochi centimetri di neve che non davano alcun fastidio, poco sotto la cima ho trovato un altro incantevole laghetto, poi la dorsale e in breve al Bivacco Pascal (un vero gioiellino!) e alla cima, con due ometti di pietra a darmi il benvenuto! Assolutamente favoloso il panorama ammirato, dai Gruppi del Gran Paradiso e della Grivola, Delfinato, Levanne, Rutor, tutto il Gruppo del Bianco (dall'Aiguille des Glaciers al Mont Dolent...spettacolare!!) per finire al più lontano Gruppo del Rosa! Assenza completa di vento e temperatura estiva, sono salito con la maglietta a maniche corte. Mi sono trattenuto in cima per oltre 1 ora, realizzando un ampio servizio fotografico, mentre la "pausa pranzo" è stata fatta all'interno dell'ottimo Bivacco Pascal. E' stata un'escursione davvero molto piacevole che mi ha totalmente ripagato della scelta fatta, piuttosto lunga ma ne vale la pena di camminare per 4.30 ore per raggiungere la cima. Io sono salito senza fretta, con varie pause per ammirare il paesaggio e per il reportage fotografico. In discesa ho impiegato 3.30 ore. Vista la grande bellezza dei luoghi e la giornata favolosa oggi c'era ben poca gente in giro, mi aspettavo una frequentazione maggiore, ma per quanto mi riguarda andava benissimo così!
Oggi per me è stata una gita a carattere quasi esclusivamente panoramico e fotografico, da tempo avevo il desiderio di fare una capatina alla Testa di Liconi, e volevo proprio una giornata spaziale come oggi...dopo tanta nebbia, nuvole, pioggia e neve stavolta il buon Giove Pluvio mi ha regalato una giornata da urlo!!
Oggi le 5 stelle di valutazione complessiva sono poche...questa gita è da dieci stelle! Decisamente consigliabile la salita, ora è il momento opportuno, colori autunnali, giornate limpide e panorami da favola! La Testa di Liconi vi aspetta! Gita fatta in giornata da Genova, e me la sono goduta in pieno, dal primo minuto fino al rientro al parcheggio!


Dislivello complessivo : 1500 m.
difficoltà : E
Tempo di salita : ore 4,30
Partecipanti : salita fatta in solitaria.
In data : 18-10-2014


cartelli indicatori a Morge, all'inizio del sentiero. 18-10-2014

i colori autunnali a Morge. 18-10-2014

la stradina iniziale a Morge, dove inizia la salita per la Testa di Liconi. 18-10-2014

scorci di panorama dal bosco iniziale verso l'Aiguille de Trelatete. 18-10-2014

la Grande Rochere vista dall'imbocco del Vallone di Chambave. 18-10-2014

la stradina che porta alla borgata Liconi. 18-10-2014

arrivando alla Borgata Liconi. 18-10-2014

la prima parte del Vallone di Liconi da risalire e la Testa di Liconi. 18-10-2014

lo splendido Lago di Liconi. 18-10-2014

il Lago di Liconi osservato a breve distanza dal Colle di Liconi. 18-10-2014

parte alta dell'itinerario di salita per la cima. 18-10-2014

ometto cementato e cartelli indicatori al Colle di Liconi. 18-10-2014

il bel laghetto che si trova nella conca detritica sotto la cima. 18-10-2014

a breve distanza dal Bivacco Pascal e dalla cima. 18-10-2014

Bivacco Pascal e vetta della Testa di Liconi. 18-10-2014

interni dell'ottimo Bivacco Pascal. 18-10-2014

il grande ometto di vetta della Testa di Liconi. 18-10-2014

il secondo ometto di vetta e lo spettacolare Gruppo Dente del Gigante - Grandes Jorasses sullo sfondo. 18-10-2014


autoscatto in vetta alla Testa di Liconi. 18-10-2014

panorami osservati dalla cima...01

panorami osservati dalla cima...02

panorami osservati dalla cima...03

panorami osservati dalla cima...04

panorami osservati dalla cima...05

ripassando nei pressi del piccolo laghetto sotto la cima. 18-10-2014

lo spettacolare Lago di Liconi osservato dal Colle omonimo nel tardo pomeriggio.
18-10-2014

effetto specchio sul Lago di Liconi....da favola! 18-10-2014
qui potete consultare la descrizione dell'itinerario di salita
relazione su Gulliver